Recentemente Confturismo e Ciset hanno presentato un report sullo scenario del turismo internazionale con una previsione al 2018 dal quale si evince che
Dal 2001 al 2015 il turismo internazionale in Italia è cresciuto del 50% , la permanenza media si è ridotta da 4,1 a 3,6 con una riduzione della spesa pro capite del 35% da cui ne deriva un mancato incasso nel solo 2015 di ben 38 miliardi.
Il 60% dei flussi internazionali si registrano in 4 regioni: Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana e tutto il sud ospita appena il 12% con le migliori performance registrate da Sicilia e Sardegna. Le motivazioni sono l’arretratezza infrastrutturale ma anche la poca attrattività del prodotto. Il presidente di Confturismo, Luca Patanè : «L’Italia deve ripensare il suo modello di offerta turistica»
L’attuale congiuntura economica internazionale favorisce l’Italia nel breve-medio periodo e nelle previsioni triennali 2016-2018 i flussi internazionali continueranno a crescere in media del 3% con una crescita del 1%-2% nei mercati maturi europei come Germania, Francia e Regno Unito mentre tra i mercati in maggiore crescita spiccano Cina +13.7% e USA +7.8%.
Previsioni arrivi internazionali (tassi medi di variazione 2016-2018)
Fonte: elaborazioni e previsioni Confturismo-Ciset
Focalizziamo l’attenzione sulla Cina, un mercato in fortissima espansione di cui si parla in ogni ambito e da cui, come evidenziato, ci si aspetta i massimi incrementi di arrivi in Italia nel prossimo futuro.